Ieri sera si è svolto un nuovo scambio tecnico tra i dojo di Matteo Brianti sensei ed Emanuel Giordano sensei, a Moncalieri. Questi scambi sono sempre molto interessanti e divertenti, ed il clima di amicizia rende tutto molto piacevole. In particolare i praticanti hanno lavorato su tecniche di proiezione, clinch e strangolamenti, tratte in parte dai kata degli stili Goju-ryu e Shorin-ryu. Tutti i presenti hanno passato una bella serata di allenamento, scambio tecnico, condivisione ed amicizia, serata che è poi proseguita con un piccolo aperitivo. Come sempre, facciamo molti complimenti alle scuole di Emanuel Giordano sensei e Matteo Brianti sensei, per il fatto di portare avanti un così bel progetto.
Sabato 26 febbraio sono ripresi anche i seminari di Karate Tradizionale di Okinawa in presenza. Infatti, escludendo i primi due Gassaku di Kobudo tenutisi rispettivamente a Settimo T.se e a Milano, ad ottobre 2021 e gennaio 2022, era dall’inizio del 2020 che non organizzavamo un seminario in presenza. L’esperienza maturata con i webinar nel periodo della pandemia, però, ci ha portato ad elaborare un seminario ibrido, molto speciale. Difatti sabato scorso l’evento si è svolto in contemporanea sia a Torino che a Roma, presso i dojo di Emanuel Giordano sensei (Shidokan Shorin-ryu) e Fabio Reale sensei (Jundokan Goju-ryu), collegati tramite video. In questa maniera, i due sensei hanno lavorato in maniera alternata, esaminando, spiegando e confrontando i due stili di Karate. Ecco che quindi i partecipanti hanno potuto seguire gli insegnamenti sia del maestro presente nel dojo in cui si trovavano, sia di quello collegato tramite internet!
I due insegnanti hanno cominciato confrontato lo junbi undo dei due stili, inclusi i varie kakie, così da far sperimentare ai partecipanti i vari esercizi. Successivamente sono stati confrontati i kata Fukyugata ni e Gekisai dai ichi (cioè lo stesso kata eseguito secondo le caratteristiche di entrambi gli stili) e i relativi bunkai, sottolineando similitudini e differenze. Si è poi passati al tai-kitae (condizionamento del corpo) tipico delle due scuole, allo studio dei tai-sabaki e dei kata Naihanchi shodan e Tensho, nonché dei corrispondenti bunkai e applicazioni.
Le tre ore di allenamento sono passate velocemente, lasciando tutti i partecipanti contenti ed appagati dall’esperienza comune appena condivisa. Un’ottima ripartenza per il Karate di Okinawa!
Con il passare del tempo, la nostra istituzione ha coltivato relazioni costruttive con molti maestri residenti in altri Paesi europei, ottenendo sempre maggior credito anche all'estero. Ad oggi, di fatti, l'Okinawa Karate Kenkyukai è conosciuto come la massima realtà nazionale inerente le arti marziali okinawensi, non solo più da parte dell'Italia e delle istituzioni di Okinawa, ma anche da parte di molti grandi maestri europei. Perché quindi non concretizzare e stabilizzare dei rapporti già in essere, creando una rete di contatti, nonché una struttura europea? Ecco quindi nascere un nuovo settore all'interno del nostro gruppo, vale a dire la sezione europea!
Collaborando umilmente ed attivamente, possiamo far crescere le arti marziali okinawensi non solo in Italia, ma anche in Europa. L'idea che esistano scuole o stili superiori ad altri è sbagliata e anacronistica. L'unica distinzione che va fatta è tra maestri validi e non, tenendo conto che per essere considerati validi è necessario essere anche persone moralmente rette, cosa sempre più rara nel nostro ambiente.
Il nostro gruppo è pronto a questa nuova sfida, lanciato verso il futuro, ma con un occhio al passato e la "mente" qui nel presente.
La giornata, intensa ma scorrevole si è svolta in un clima di rispetto, amicizia e passione. Grazie alla presenza del maestro Akamine Hiroshi arrivato direttamente dall’isola di Okinawa, che ha aperto la pratica mattutina, insegnando l’arte del kobudo con lo studio base dell’utilizzo del bo, il bastone lungo, arma principale e fondamentale di questa disciplina che è strettamente legata al karate. Dopo la pratica con il bo, il maestro aiutato da due suoi studenti diretti, ha dimostrato altre armi tipiche presenti nella sua scuola, mostrando un kata per ognuna delle armi accompagnando il tutto con qualche applicazione e qualche dritta sull’utilizzo di questi “attrezzi”. Dopo questa prima parte il maestro ha dato la possibilità, dividendo i partecipanti in due gruppi, di praticare karate o approfondire ulteriormente il kobudo. Lui con un gruppo ha proposto qualche esercizio basato su alcuni meccanismi del corpo tipici del karate di Okinawa, mentre i suoi collaboratori, Hamby Dell e Rafael Salmeron, hanno continuato ad approfondire la pratica con il bastone con l’altro gruppo. Finita questa prima parte del seminario e dopo le foto di gruppo e con il maestro, c’è stata la pausa per rigenerare qualche energia mangiando qualcosa.
Nel frattempo la pioggia non ha mai smesso di scendere, facendoci compagnia con il suo ticchettio fino all’ora di rimettere i piedi sul tatami.La seconda parte del seminario è stata incentrata sulla studio dei diversi stili del karate di Okinawa, nello specifico Shorin-ryu e Goju-ryu. Purtroppo per motivi di salute il maestro Eduardo De Angelis che doveva proporre lo stile Uechi-ryu non ha potuto rimanere e quindi dopo aver creato tre gruppi a turno i praticanti hanno avuto la possibilità di praticare con i maestri Emanuel Giordano (Shorin-ryu) Mattia Maritan (Goju-ryu) Mirko Mori (Shorin-ryu) ed il maestro Santiago Sacaba (Shorin-ryu) che tra l’altro ringrazio per aver supervisionato tutto il seminario donando preziosi suggerimenti a tutti i praticanti. Girando da un maestro all’altro è stato possibile approfondire il karate senza distinzioni di stili e personalmente ho avuto la possibilità di notare come i principi tipici di ogni stile completano e sono perfettamente in sintonia con gli altri. Tra i praticanti vi era molta varietà di scuole di provenienza, ed è stato bello vedere e rendersi conto che nonostante differenti pratiche e differenti forme tutti eravamo praticanti della stessa arte marziale. Dopo otto ore di pratica questa bellissima esperienza si è conclusa lasciando qualcosa in più nel “bagagliaio” delle conoscenze di ogni persona che vi ha preso parte. Spero di poter ripetere questa esperienza per approfondire le conoscenze con i maestri ed i vari partecipanti che hanno dato vita ad una giornata sicuramente da ricordare.
Tutti questi progressi impensabili in meno di due anni dalla fondazione, senza contare che i prossimi 4 e 5 novembre 2017 Torino ospiterà il 2° seminario “Lo Shuri-te” con Maeshiro Morinobu 9° dan hanshi!
Ma perché è tanto importante avere un settore nazionale dedicato interamente al Karate Tradizionale di Okinawa? Per troppo tempo il Karate Tradizionale di Okinawa ha rappresentato una minoranza trascurabile all’interno dei vari settori Karate e/o arti marziali, e questo vale per tutti gli enti di promozione sportiva. Molti per non essere abbandonati in un angolo sono dovuti scendere a compromessi, partecipando alle gare sportive ed adottando la nomenclatura in uso nel Karate giapponese. Altri ancora hanno dovuto adottare programmi tecnici non inerenti la nostra disciplina, o seguire corsi di formazione (basati sul Karate giapponese) per avere un tesserino tecnico/qualifica tecnica riconosciuto/a dal CONI (cosa che il nuovo settore potrà fare, ma organizzando il tutto in linea con i principi della nostra disciplina).
Molti altri sono rimasti volutamente ai margini dei suddetti settori, per avere una sorta di piccola indipendenza, un piccolo orto personale dove curare i fatti propri senza che nessuno vigili su di loro (ed infatti molti “maestri”, in realtà, valgono poco ed evitano di confrontarsi con i loro colleghi, sia che provengano dal Karate giapponese che da quello okinawense. Qualcuno ha preso pure dei dan in questo modo).
Ecco quindi le risposte! Il settore nazionale Karate Tradizionale di Okinawa permetterà ai vari membri di relazionarsi con altri maestri e karateka praticanti Karate di Okinawa, senza dover scendere a compromessi con le dinamiche tipiche del Karate giapponese o sportivo. Inoltre il nuovo settore nasce anche per sostenere i progetti (quali eventi e seminari ad esempio) di chi pratica Karate Tradizionale di Okinawa. Inoltre, i corsi di formazione tecnici per le varie qualifiche riconosciute dal CONI (istruttore, maestro, ecc) seguiranno i principi e le dinamiche del Karate Tradizionale di Okinawa. Il tutto con il supporto di un importante eps, lo CSEN!
Insomma, il Karate Tradizionale di Okinawa italiano ha finalmente una propria casa, grazie agli sforzi dell'Okinawa Karate Kenkyukai!
Durante la giornata di ieri, 22/01/2017, una ventina di karateka provenienti da 8 regioni italiane, e praticanti Shotokan, Shito-ryu, Shorin-ryu, Goju-ryu e Uechi-ryu, hanno avuto la possibilità di partecipare ad un evento unico: il 1° Seminario Nazionale del Karate Tradizionale di Okinawa – Seminario intensivo.
Perché un “Seminario intensivo”? Perché in nostro Seminario Nazionale si ispira al “Okinawa Traditional Karate and Kobudo Worldwide Seminar”, il quale si tiene tutti gli anni a Naha (Okinawa), ed è suddiviso in due parti, il seminario “normale” e il seminario a numero chiuso, noto come “Okinawa Traditional Karate and Kobudo Worldwide Seminar – Intensive Training”. Ecco perché anche noi abbiamo deciso di dividere in due sessioni il nostro seminario.
Cosa significa intensivo? Semplice! I partecipanti sono stati suddivisi in 6 gruppi composti da 3-4 persone, ed ogni gruppo è stato seguito da un maestro diverso. Dopo un’ora di pratica, i gruppi cambiavano maestro, il tutto per 6 ore. In questa maniera i vari maestri hanno potuto seguire al meglio tutti i partecipanti, curando ogni singolo dettaglio, e non lasciando nessuno abbandonato a se stesso. Più che un seminario potevano sembrare 6 lezioni private con 6 maestri, appartenenti a scuole di Karate di Okinawa differenti. Inutile sottolineare che questa nuova maniera di gestire un seminario (nuova per il Karate italiano, ma già usata ad Okinawa) è stata ampiamente gradita da tutti i partecipanti, nonché dagli insegnanti.
Esattamente come è stata gradita la varietà di scuole, tecniche, kata, principi applicativi e metodi d’allenamento che sono stati proposti. Difatti i partecipanti hanno potuto provare lo Shorin-ryu (presente con le scuole Kobayashi, Seitokan e Matsumura Shorin-ryu), il Kojo-ryu • Sinzan-ryu e l’Uechi-ryu. Il programma tecnico è stato molto ricco, e ha compreso quasi ogni aspetto del Karate di Okinawa, dai kata agli esercizi sull’uso del corpo; dal kitae (condizionamento) ai bunkai, senza dimenticare le tecniche di sottomissione, la lotta corpo a corpo, i principi di combattimento, i kata fondamentali come Naihanchi e Sanchin, ecc. La ciliegina sulla torta è stato il “seminario nel seminario”, ovvero lo studio di tre versioni differenti del kata Passai: l'Itosu no passai,il Matsumura passai sho, e il Tawada no passai.
Il nostro obiettivo è far conoscere il Karate e la cultura di Okinawa in Italia, e seminari come quello di ieri sono uno dei mezzi migliori. I praticanti, soddisfatti, oggi torneranno nei loro dojo e nelle loro città, parlando e raccontando ciò che si è fatto, aiutandoci a far luce su questa fantastica disciplina che è il Karate.
Ci dispiace per coloro che sono dovuti andare via prima del termine del seminario, nonché per alcuni iscritti che non hanno potuto presentarsi a causa dei malanni stagionali e del maltempo che sta colpendo duramente il centro Italia. Non vi preoccupate, non mancheranno altre occasioni di incontrarci e praticare assieme un buon Karate!
Se amate veramente il Karate, venite ad approfondire il vostro percorso marziale, i membri dell’Okinawa Karate Kenkyukai vi accoglieranno a braccia aperte.
Tutto ciò non sarebbe possibile se noi dell’Okinawa Karate Kenkyukai, ed i nostri collaboratori, non fossimo legati dal rispetto e dall’amicizia, oltre che dalla grande passione che ci accomuna, quella per Okinawa ed il Karate.
In conclusione, ringraziamo tutti i partecipanti e tutti coloro che ci hanno aiutato e sostenuto.
(qui il video https://www.youtube.com/watch?v=Wg9VyvTsYwU)
Nifedeebiru! / Grazie!
Annunciamo con onore che verrà pubblicato un breve articolo, riguardante il nostro Kenkyukai, sul periodico okinawense "Okinawa Karate News" N° 117.
www.okinawakaratenews.com/
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